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venerdì 12 giugno 2015

IL NAZISMO GLIELA NEGO' E LEI SI LAUREA A 102 ANNI


Ciao a tutti/e,
per qualcuno i sogni son desideri, per altri sono dei veri e propri obiettivi di vita. In fondo, per realizzarli, c'è bisogno di tenacia, testa dura, voglia di arrivare e lottare con tutte le proprie forze, contro tutti gli ostacoli che si possono mettere tra la persona e la meta.
Non tutti li realizzano, solo i più forti, coloro che lo desiderano di più ci riescono.

Per la signora Ingerborg Rapoport, il dottorato in medicina non era un sogno qualunque, ma il suo obiettivo di vita e per raggiungerlo c'ha messo ben 102 anni!

No, non parlo di una vecchina ignorante che in tarda età ha deciso di mettersi a studiare, ne di una studentessa svogliata che poi si è pentita in vecchiaia. Anzi, lei era un alunna modello. Nel 1938, a 25 anni, aveva preparato la tesi per diventare medico, ma avendo la madre ebrea(lei è protestante) i nazisti glielo impedirono per questo motivo. Marchiarono la tesina che aveva preparato con tanto amore ed impegno, con una striscia gialla, come quella che gli ebrei portavano al loro braccio. Le leggi razziali non prevedevano lauree e dottori ebrei.

La signora Rapoport, capì subito l'andazzo della situazione politica tedesca ed europea dell'epoca e decise di emigrare in America, dove lavorò in alcuni ospedali a Brooklyn, Baltimora e nell'Ohio.
Negli Stati Uniti, conobbe anche il marito: un medico ebreo sfuggito anch'egli alle persecuzioni. Insieme ebbero dei figli. Una volta tornati in Europa, nella Germania Est, fondò la prima clinica di neonatologia di quel paese.
Fino a che un giorno uno dei suoi figli ha raccontato al rettore dell'Università di Amburgo la sua storia. Il rettore ha così deciso, nonostante i mille impedimenti burocratici(ce ne sono anche in Germania), di far discutere la tesi alla signora.

La commissione è entrata a casa sua, si sono seduti nel salottino accanto al suo amato pianoforte ed hanno discusso per 45 minuti la tesi in neonatologia che aveva preparato quasi 80 anni prima. Diventando così la laureata più anziana della storia...a 102 anni. Record difficile da battere. Ora, la striscia sulla tesi è metaforicamente color rosa, anzi di tutti i colori.
Lei si ritiene una donna fortunata nonostante tutto e una volta laureatasi ha dichiarato: "Oggi ripulisco l'offesa che ho subito 77 anni fa!"
Il bene vince sempre, lei, il razzismo e la follia umana, l'ha massa KO definitivamente con le sue armi migliori: la tenacia, la cultura ed il sapere.
Non bisogna mai stancarsi di seguire i propri sogni, perché a furia di rincorrerli, a volte, sono loro a venirci incontro e ad abbracciarci.
A presto.

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