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martedì 4 febbraio 2014

L'UOMO CHE HA SUPERATO SE STESSO


Ciao a tutti/e,
quante volte nella vita ci siamo sentiti dire che per realizzare i sogni bisogna credere e lottare? Solo cosi si raggiungono i sogni.
Ma poi in quanti ce l'hanno fatta? uno su mille? Magari! forse uno su un milione.
Questi ragionamenti, valgono per chi ha delle doti naturali in un campo, ma, se uno ha un sogno e non è attrezzato fisicamente, economicamente, o non possiede doti intellettive adeguate alle sue aspirazioni che fa? Bella domanda mi son fatto!
Purtroppo, ho il vizio che quando mi pongo dei quesiti, poi amo avere delle risposte.
Ho riflettuto, studiato personaggi famosi che ce l'hanno fatta ma non sono arrivato al dunque.

Qualcuno è partito da zero, ha avuto difficoltà, però, comunque aveva quella determinata qualità, quel di più che gli ha permesso di farcela.  Non è ciò che cerco mi sono detto.
Finchè, per puro caso, mi sono imbattuto in un vecchietto: Robert Marchand.
Chi è questo ora? Nessuno, anzi, è uno che ce l'ha fatta pur avendo poche doti.
Ha 102 anni, un vecchietto come tutti gli altri, ma di speciale, ha che corre in bici. Correndo correndo ha battuto il record mondiale dell'ora degli ultracentenari.
24 kilometri e 251 metri in un ora per la precisione, cosa da far rabbrividire un ventenne. Non solo, due anni fa ha corso per ben 100 km per i suoi 100 anni.
Qualcuno potrà pensare che è un uomo, che porta bene la sua età, mangia bene, si allena da anni. Tutto vero, però non solo.
Quando era giovane, a 20 anni, i dottori gli dissero, che per problemi fisici avrebbe dovuto lasciare la bici.
Un colpo per Robert, la sua passione, il suo amore, abbandonati cosi, in un posto. Che fare? dimenticare la bici? Mettere da parte ciò che si ama?

Si arruola nei pompieri, lavora una vita, ma non dimentica la bici, ce l'ha nella mente, nelle vene. Gli anni passano, ma lui vuole correre, gareggiare anche contro se stesso. E si decide, va al velodromo di Saint Quentin en Yvelines, vicino a Parigi. Una grande impresa va conquistata in una grande città. Inizia a correre forte, ancora più forte, percorre chilometri arriva a 27,251 e il cronometro ferma la sua gara mandandolo nel libro dei record seppur degli ultracentenari.
Il cronometro ferma la sua gara, ma non il tempo che vuole passare con la sua compagna bici, continua ad allenarsi, esce per un ora con la bici per 4 volte al giorno a correrre. Questa è la sua medicina. Può fare di meglio, è solo al 90% delle possibilità, lo dice lui, ci crediamo noi.

Ecco, lui ci mette tutto, da tutto, anzi mette e da di più. Cosi si realizzano i sogni se non hai grandi doti. Un passo dopo l'altro, un metro per volta, mettendoci il cuore superando un unico avversario che può batterci: noi stessi, le nostre paure, le nostre ansie, il nostro essere convinti di non farcela. Liberiamoci da questi sentimenti, ascoltiamo il nostro cuore. Solo lui può cacciare via tutto ciò che ci ferma e ci blocca. Il cuore non conosce ostacoli ne limiti.
Robert ce l'ha fatta, possiamo farcela tutti.
A presto.

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