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martedì 14 giugno 2016

DOVE VANNO A FINIRE LE ACCISE SULLA BENZINA?


Ciao a tutti/e,
come la domanda del titolo: dove vanno a finire i soldi delle accise sulla benzina?
Penso che sia un quesito che molti italiani si pongono quotidianamente. Il carburante che noi paghiamo è il più alto in Europa e non se ne capiscono le motivazioni.
Partiamo dall'inizio. La benzina è salita quasi in tutto il paese a ben 2 Euro al litro.
Il prezzo è composto da vari fattori, alcuni giustificabili mentre altri non saprei.
Vi elenco di seguito la tabella dei costi che compongono il prezzo di un litro di benzina:

- Costo del prodotto, comprensivo del guadagno della compagnia petrolifera.
- Costo della raffinazione del greggio.
- Deposito costiero del prodotto.
- Trasporto del prodotto.
- Deposito e costi di stoccaggio.
- Varie spese di imposte d'ufficio.
- Iva al 22%
- Guadagno del gestore
- Accise che sono tasse imposte dal nostro paese.

Ora, il guadagno di un benzinaio per litro di benzina è pari a 0,035 centesimi di Euro. Pochini dunque. C'è da sottolineare che sono al litro, quindi, con la conseguenza che ogni distributore non ha interesse ad aumentare il costo del carburante.
Porto un esempio: se con 30 Euro metto circa 15 litri di benzina il benzinaio guadagna circa 50 centesimi, mentre se scendesse di 50 centesimi a litro(un utopia) ne incasserebbe 70 di centesimi.

Le voci suddette, seppur sono tante escludendo le accise, costituiscono il 30% del costo.
A questo, bisogna aggiungerci il 50% in accise(scusate se ripeto spesso questo termine però mi è utile per non perdere di vista il significato di questa tassa).
Queste non sono altro che imposte varate dai vari governi, tassando un "bene" che tutti utilizzano.
Nella nostra epoca anche chi non è ricchissimo o sfiora la povertà possiede un auto o un motorino.
E' l'unica imposta che nessuno evade in quanto impossibile non pagarla.
La prima accisa venne messa negli anni '30 del secolo scorso.
Mi sembra giusto fare un elenco di tutte quelle che abbiamo in Italia:

- 1,90 lire per il finanziamento della guerra d'Etiopia del 1935.
- 14 lire per il finanziamento della crisi di Suez del 1956.
- 10 lire per la ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963.
- 10 lire per la ricostruzione dopo l'alluvione di Firenze del 1966.
- 10 lire per la ricostruzione dopo il terremoto del Belice del 1968.
- 99 lire per la ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976.
- 75 lire per la ricostruzione dopo il terremoto dell'Irpinia del 1980.
- 205 lire per il finanziamento della guerra del Libano del 1983.
- 22 lire per il finanziamento della missione in Bosnia del 1996.
- 0.02 euro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri nel 2004.
- 0.005 euro per l'acquisto di autobus ecologici nel 2005.
- 0,0051 euro per far fronte al terremoto dell'Aquila del 2009.
- da 0,0071 a 0,0055 euro per il finanziamento della cultura nel 2011.
- 0,04 euro per far fronte all'arrivo di immigrati dopo la crisi libica del 2011.
- 0,089 euro per far fronte all'alluvione che ha colpito Liguria e Toscana nel 2011.
- 0,082 euro per il decreto Salva Italia nel 2011.
- 0,02 euro per far fronte al terremoto in Emilia nel 2012.

Quante ce ne sono! A questo, per completare il prezzo del costo di un litro di benzina va aggiunto il 22% di Iva che va allo stato.
Attenzione, l'imposta sul valore aggiunto, va calcolata anche sulle accise! Quindi...una tassa che tassa la tassa! Scusate il gioco di parole...è sempre per rendere l'idea.
Per onestà, devo premettere che alcune imposte sulla benzina sono apparentemente giuste. Nel senso, si sono trovati soldi per alluvioni e terremoti che sono accaduti negli ultimi anni, per cui, da dove prendere danaro per la ricostruzione? In questi casi potrebbero essere tranquillamente accettate.
Per quel che riguarda invece le prime accise dell'elenco è difficile credere che stiamo pagando ancora la guerra d'Etiopia! Anche perchè lo stato africano è uno dei più poveri. In quasi 80 anni di pagamenti da parte degli italiani, lo stato etiopico dovrebbe stare messo un pò meglio.
Per quel che riguarda i vari terremoti, si è già ricostruito, in decenni che son passati o non si ricostruirà più(parlando sempre di quelli più lontani nel tempo).
La missione in Bosnia  è finita un pò di tempo fa!
E in Italia ci sono ancora pochi autobus ecologici rispetto ai soldi derivati dalla tassa della benzina che son stati versati(a chi poi?)

Nasce spontaneo chiedersi: dove vanno a finire i più di 50 centesimi supplementari a litro di benzina che paghiamo ogni volta ci rechiamo dal distributore?
Considerata la crisi economica che oramai dura da anni in Europa e soprattutto nel nostro paese, non sarebbe meglio investire quei soldi per saldare il debito pubblico, o meglio ancora, investirli nello sviluppo del paese?
Ma soprattutto ciò che mi chiedo è perchè in tv, sui giornali e in parte anche su internet nessuno o pochi pongono questi quesiti ai politici?
C'è qualcuno o un qualcosa a cui chiedere di risolvere questo problema?

Per quel che mi riguarda ho fatto dei semplici calcoli matematici da dati ufficiali e le mie domande sono poste, un pò per ignoranza in materia, un pò per curiosità personale ed un pò per un esigenza di cittadino.
Anche perchè che senso ha parlare di diminuzione di tasse(tutti i partiti ne parlano spesso, nessuno escluso), di difficoltà di procurarsi risorse per fronteggiare le esigenza della nazione, quando poi c'è un pozzo da dove poterne ricavare in abbondanza?
Non sarebbe quindi più giusto ed equo eliminare le accise più vecchie e oramai inutili e far diminuire il prezzo della benzina o in alternativa prendere da li i soldi mancanti per pareggiare i conti?
Voi cosa ne pensate?
Aspetto le vostre opinioni nei commenti.
A presto..

2 commenti:

  1. NON HO ANCORA TROVATO UN AVVOCATO PER FARE CAUSA E CHIEDERE IL RIMBORSO

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  2. c'è poco da aggiungere !Chi capirà che cosa in fondo è la nazione Italia dal 1960 e da chi è stata governata ( iniziare dal giurista De Nicola eccc eccc eccc eccc ) fino ai nostri giorni.... verrà fuori il risultato quanto mai strano e reale del bel paese dove il " sì " suona.

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