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venerdì 13 marzo 2015

AUGURI PAPA FRANCESCO


Fratelli e sorelle, buonasera!
Oggi, il saluto, voglio darvelo cosi, con le prime parole che papa Francesco ha utilizzato due anni fa per salutare tutto il popolo riunito in piazza san Pietro e a milioni di persone che erano attaccati alla tv per conoscere il pontefice venuto dalla fine del mondo.

Che bei momenti. Ricordo ancora le emozioni che provai!
Personalmente, come uomo e come cristiano, mi sono commosso. Vedere un papa che si presenta cosi com'è: un uomo.
Una semplicità unica, un umiltà di cuore che solo un grande uomo riesce ad avere.
Ricordo le prime parole di ringraziamento ai cardinali elettori e alle persone riunite in piazza nonostante il tempo. La sua preghiera per il pontefice emerito Benedetto XVI.
Il suo chiedere umilmente la fiducia e la preghiera dei cristiani per ricevere la benedizione di Dio e del popolo.
Ciò che mi colpì di più in quella magnifica serata, fu l'invito alle persone a pregare nel modo più semplice che c'è: con il Padre nostro, l'Ave Maria ed il Gloria al Padre, le preghiere che tutti i cristiani/cattolici del mondo conoscono. Le orazioni che ci insegnano da bambini al catechismo. In un batter d'occhio ha riportato indietro nei ricordi tutto il mondo, donandogli quell'attimo di fanciullezza che i più, quasi avevano dimenticato.
Molti dentro avevamo delle sensazioni bellissime, quasi una percezione che qualcosa sarebbe cambiato in meglio all'interno della chiesa.
Sensazioni che personalmente, scrissi dopo qualche ora in un post su questo blog. Spero di fare cosa gradita lasciandovi i 2 link dei post che scrissi all'epoca (quello dell'elezione http://parliamodituttoinsieme.blogspot.it/2013/03/habemus-papam.html  e l'altro sulla sua storia fino al giorno della sua elezione a sommo pontefice http://parliamodituttoinsieme.blogspot.it/2013/03/papa-francesco_15.html ).

In effetti, molto sta cambiando, soprattutto nei rapporti di un pontefice con i fedeli. Francesco è un papa/pastore che cammina accanto ai poveri, ai deboli, agli emarginati, ai malati.
Quante volte ha preferito gli ultimi ai potenti, i malati alle personalità.
Mi sono rimasti impressi gli abbracci agli ammalati nel giorno dell'Immacolata a Roma nel dicembre 2013. Qualcuno avrebbe voluto portarlo via da li per qualche incontro con persone rilevanti, ma lui era già da persone importanti. Era da coloro che più meritavano la sua presenza, una parola di conforto, accanto a quelli che meritavano di sentire il loro papa vicino nella sofferenza.
E che abbracci forti e pieni d'amore che diede. Strinse e baciò ognuno di loro come soltanto un uomo che vede Gesù nel prossimo sa fare.

E' cambiato anche il modo della chiesa, di rapportarsi con le questioni spinose che la società propone, come l'omosessualità o i divorziati.
Ha detto chiaro e tondo che pur essendo il pontefice, non è nessuno per giudicare chi vive una sessualità diversa da quella etero.
Ha ribadito più volte che la salvezza è per tutti, compresi i divorziati.
Sta spronando a mettere in pratica il famoso e contestato catechismo della chiesa cattolica che non condanna assolutamente l'omosessuale o il divorziato, bensì, istruisce il credente affinché ci sia accoglienza presso queste categorie. Un accoglienza vera e fraterna.
In pratica, sta annullando tutte quelle scomuniche spesso ingiuste dichiarandosi egli stesso peccatore.
Ha finalmente rivalutato il ruolo della donna nella chiesa dichiarando che "nessun apostolo è al pari di Maria" che è senza peccato.
Aggiungendo l'articolo giusto che precede la parola chiesa e cioè: la chiesa.

Ci sono due parole che utilizza spesso nei suoi discorsi: Misericordia e speranza!
Termini che quasi si erano smarriti e che solo a scriverli si prova serenità.
Il pontefice, ha ricordato spesso la misericordia che Dio ha verso gli uomini con una frase bellissima: "Dio non si stanca mai di perdonarci, siamo noi che ci stanchiamo di chiedere perdono".
In pratica, ci ricorda spesso con amore fraterno il sacramento della confessione che ci riconcilia al Signore.

Il nostro papa Francesco, ci ricorda spesso di non farci rubare la speranza e noi ci impegneremo in ogni momento per mantenerla viva perché sappiamo che a Roma c'è un fratello che si impegna a parlarci e farci conoscere Gesù.
E' bello sapere che ci sei, tantissimi auguri papa Francesco.

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